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Attenzione a questo elemento dell’auto, pochi lo controllano e il rischio di incidenti è elevatissimo

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Alessandro Fabiani

Dovete fare molto attenzione a un elemento dell’auto che pochi controllano. Purtroppo il rischio di incidenti è davvero elevatissimo. Evitate di essere superficiali.

Ci sono diversi tipi di proprietari di auto, sostanzialmente da una parte troviamo quelli che sono super attenti e dall’altra chi invece si limita proprio all’essenziale in fatto di manodopera.

Attenzione, rischi l’incidente (RaceGeneration.it)

C’è però una parte della componentistica che viene ignorata da entrambe le categorie, con conseguenti rischi anche nella possibilità di perdere il controllo quando si è al volante. Vogliamo dunque mettervi in guardia per cercare di farvi capire l’importanza della manutenzione anche di parti che all’apparenza non ne richiedono. Ma andiamo a vedere più da vicino di che componente stiamo parlando.

Pochi lo controllano in auto, il rischio di incidente è altissimo

Stiamo parlando del cambio automatico, un dispositivo fondamentale per la sicurezza stradale, che permette di cambiare marcia senza l’intervento del guidatore. La sua funzionalità è data da una serie di componenti meccanici e idraulici che devono essere perfettamente funzionanti e puliti.

Quando si parla di cambio automatico, in molti pensano a un optional non indispensabile per la guida dell’auto, ma solo a qualcosa che rende più comodo il viaggio. In realtà il cambio automatico è uno dei dispositivi fondamentali per la sicurezza stradale, in quanto permette al guidatore di concentrarsi maggiormente sulla guida e sulle condizioni della strada senza doversi preoccupare del passaggio delle marce.

Il grande rischio sul cambio automatico (RaceGeneration.it)

I cambi automatici sono composti da una serie di componenti tecnologiche molto avanzate: centraline, sensoristica variabile a seconda della velocità dell’auto o del carico ecc., ma anche da componentistica meccanica come ingranaggi o catene (dipende dal tipo di trasmissione). Tutti questi elementi vengono lubrificati dall’olio del cambio che ne garantisce il corretto funzionamento. L’olio ha però una durata limitata nel tempo a causa delle alte temperature cui viene sottoposto durante le fasi operative ed alla conseguente ossidazione dovuta all’esposizione all’ossigeno; essendo poi soggetto ad usura causa frizione e centrifughe interne al convertitore (nel caso in cui si abbia un tipo di trasmissione con quest’ultimo), tende a deteriorarsi più velocemente.

Per questo motivo i costruttori consigliano sempre intervalli regolari tra una sostituzione e un’altra dell’olio del cambio automatico (in genere ogni 60-80 mila km), accompagnandola spesso con l’inserimento nel circuito idraulico specifiche sostanze detergenti. Queste ultime hanno lo scopo non solo quello pulire le parti interne dell’impianto dai residui depositatisi nel tempo ma anche quello proteggere i nuovi componentisti dall’eccessivo attrito generato durante le operazioni operative.

Operazioni importantissime e conseguenze

Queste operazioni sono importantissime perché se non eseguite tempestivamente possono portare alla rottura degli stessi con conseguenti costosissimi danneggiamenti. Inoltre l’utilizzo improprio o troppo prolungato dello stesso lubrificante può causare malfunzionamenti seri come slittamenti anomali oppure innesti rumorosi o addirittura impossibilità ad inserire alcune marce.

In alcuni casi poi può capitare che il filtro posto all’interno della vaschetta dove viene immersa la pompa idraulica possa intasarsi impedendo così al fluido lubrificante raggiunga tutti gli organini interni e li protegga adeguatamente. In questi casi sarebbe opportuno intervenire con lavaggi specifici a base solventi o smontando tutto l’impianto idraulico oppure utilizzando degli appositi flussi di lavoro capaci di sciogliere i residui depositati senza dover smontare nulla

Alessandro Fabiani

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